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Ho munto una mucca, W #albeinmalga!

29 Luglio 2014 by Giada Lascia un commento

Non so dire bene perché ho questa fissa ma ho sempre avuto il desiderio fortissimo di provare a mungere una mucca. Sì, a mungere una mucca, a mano.

È noto ai più che io sono molto legata alla natura, al contatto con la terra, che schifo abbastanza le metropoli e preferisco centomilavolte un campo a una strada, ma non so perché questa cosa della mucca mi ha sempre affascinata più di ogni altra cosa al mondo. Bah.

Orbene, al di là dell’esame della mia psiche, quest’anno il mio sogno è diventato realtà. Ho munto una mucca, davvero!! Come si vede fare in Tv.

E non ho nemmeno dovuto pregare un allevatore per farlo. Semplicemente, per il secondo anno di fila, ho partecipato ad #albeinmalga, splendida iniziativa organizzata dal Trentino per far conoscere la vita d’alpeggio.

Come funziona?
Fino ad agosto, ogni sabato all’alba, potrete vivere in prima persona le attività e il mondo dell’alpeggio. Una quindicina di malghe aprono infatti le porte al mondo esterno, per farvi capire come si lavora in una malga, come si vive in una malga, e come si… mangia in una malga (sempre divinamente!).

Dove andare, come fare?
Andate su www.visittrentino.it/albeinmalga e scegliete la data che più vi è congeniale. Leggete il programma proposto, chiamate e chiedete se c’è posto per voi!

Quanto costa?
Il costo di partecipazione è spiegato nella scheda di ogni malga, sempre sul sito di cui sopra. I prezzi sono molto variabili: dipende dalla volontà di pernottare lì o no, dalle attività proposte e molto altro (senza pernottamento il costo si aggira intorno alle 12 euro).

 

E ora vi spiego com’è andata a me, a Malga Sass, in Valfloriana.
Sono arrivata in malga il venerdì. Il programma prevedeva una passeggiata nei dintorni. Io, lo ammetto, mi sono fermata con futuromarito a fare merenda: sono una foodblogger, no? Dovevo provare assolutamente la torta di mele e lo yogurt fatto in malga con i frutti di bosco: non potevo rischiare che non fossero buoni.

 

Un po’ di relax e poi cena tutti insieme in malga con un sacco di cose buonisime: Malga Sass, la malga in cui ho fatto la mia esperienza da malgara. Questa bellissima malga, collocata a circa 2000mt di altitudine, è gestita da Andrea, che è anche il cuoco dell’Agritur. Ci ha preparato una lauta cena con i prodotti della sua malga. Abbiamo riso, scherzato tutti insieme, e poi… tutti a nanna! La sveglia è puntata alle 5.

Risveglio faticoso, ma emozione grande: dopo il caffè, si va a prendere le mucche che sono al pascolo per portarle nella stalla per la mungitura. Le nostre sono state bravissime: alle 5 erano già quasi tutte andate in stalla da sole! A blocchi di partenza: è ora di mungere. Se ancora non l’aveste capito: ho munto. E ancora adesso sono felice come una bambina. Ma non solo: abbiamo anche bevuto il latte spruzzato dalla mammella della mucca (prima pulita)!! Se siete schizzinosi, non siete obbligati a farlo, ci mancherebbe. Ma non sapete cosa vi perdete. Altro che il latte che beviamo dal cartone del supermercato… Questo esce già caldo, e ha un sapore pazzesco. Non era pastorizzato? Ognuno di noi si è preso le proprie responsabilità: siamo tutti vivi, e nessuno è stato male. La natura è amica, cercate di capirlo.
Munte tutte le vacche siamo andati a fare colazione: e che colazione! I giovanissimi lavoratori della malga (la media dell’età tra gestore, cameriere e pastori è di 22 anni!!) ci hanno portato torte, strudel, ricotte, marmellate, miele, yogurt… ogni ben di dio insomma! Oltre, ovviamente, al latte appena munto.

E ora che ci siamo rifocillati, che si fa? Mica finisce qui, c’è da fare il formaggio! Caricati in macchina i barili di latte, siamo scesi poco più sotto all’agritur Fior di bosco, altro posto fantastico, gemellato con Malga Sass (la loro ex malga!) gestito meravigliosamente da Graziano Lozzer e sua moglie Isabella. Andate a trovarli: la loro gentilezza è qualcosa di raro, la simpatia e il cibo divino faranno il resto.

Ora, #albeinmalga sarebbe finito qui. Ma già che sei nei paraggi, vuoi non andare ad esplorare la zona?

Sulla Val di Fiemme ci sarebbe da dire tanto, tanto davvero: è stata una bella scoperta. Sappiate che c’è una card, la FiemmE-motion card, che vi permette di usare gli impianti, i mezzi, di fare visite guidate, entrare ai musei e molto altro a solo 1 euro! Fossi in voi ne approfitterei (info: www.visitfiemme.it/cosa-fare/estate/fiemmemotion-vacanze-senza-auto). Visto però che sono già stata prolissa, mi limito a darvi qualche consiglio.
– Visitate Cavalese, è una cittadina davvero graziosa;
– Se potete, soggiornate all’Agritur Pianrestel: sono gentili, hanno delle camere splendide e una bella spa nuova e pulitissima, ci tornerei oggi stesso;
– Assaggiate le grappe L’Ones con le erbe della Val di Fiemme;
– Visitate il Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, oltre ad essere splendido è pieno di storia, ne vale davvero la pena;
– poi passate da Cose buone da Paolo a prendere qualcosa… fanno lo strudel da passeggio! E in un bar ordinate… Hugo!
– Visitate il Bosco che suona, tempio della musica a cielo aperto;
– Mangiate qualcosa al ristorante Miola a Predazzo, a salutate il Trentino con la pancia piena di canederli!

 

 

Archiviato sotto:Eat & travel Contrassegnato con:#albeinmalga, agritur fior di bosco, agritur pianrestel, cavalese, cose buone da paolo, fiemme, fiemmE-motion card, l'ones, malga sass, mungere le mucche, ristorante miola, trentino, val di fiemme, vita in malga

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