Si sa, capita di rado di innamorarsi, ma questa volta io sono caduta della rete dell’amore, e il mio pescatore è Nebbia (via Torricelli, 15), trattoria moderna che ha da pochi mesi aperto sui Navigli. Ambiente pulito e minimale, illuminato e colorato dalla bellezza e dalla bontà dei piatti. Tra gli ingredienti, tante eccellenze del nostro Paese e un design che strizza l’occhio ai paesi del Nord.

Ricotta arrosto, carote di Polignano e lampascioni – Nebbia
In regia tre ragazzi – Mattia Grilli, Federico Fiore e Marco Marone – che hanno girato tanto prima di decidere che il loro posto era proprio lì, quasi sulle rive del fiume che attraversa Milano. Fiore ha cucinato nella cucine di grandi chef, come Battisti e Crippa, Grilli passa da Parigi e dall’Australia prima di approdare all’Armani e al Rovello 18. In sala Marone, per tanti anni al N’ombra de vin, tiene sotto controllo con diligente riservatezza che non sfocia mai nella spocchia del “voglio ma non posso” in cui spesso tanti locali milanesi cascano ma anzi, ti fa sentire a casa, non in pigiama ma con una bella vestaglia ricamata.

Pan brioche, fegatini d’anatra e cipolle di tropea
Poca voglia di apparire, tanta voglia di fare bene e dimostrare che nella città della Madonnina c’è sempre posto per chi sa il fatto suo e ha un sogno: quello di vedere tanti clienti uscire dalla porta soddisfatti e con la voglia di tornare ancora e ancora.

Tagliatelle, ragù di guancia e coda, olive e pecorino di fossa – Nebbia
Tanto il menu cambia tutti i giorni, e il prezzo permette più di una puntatina ogni tanto.
Due corposi antipasti, due primi, un dolce, acqua del sindaco, pane del panificio Grazioli di Legnano – che io ben conosco – e due caffè costano 70 euro. Ben spesi, fino all’ultimo centesimo.
Lascia un commento