È un po’ il simbolo del Natale che arriva per me la signora delle tome.
So che iniziato novembre arriverà in centro nella mia città con il suo sorriso e la sua bancarella addobbata di tome e tomini e dove spunta sempre da sotto la gonna della tovaglia il cartello “burro d’alpeggio“. Un richiamo irresistibile.
“Buonasera signora, ha ancora un po’ di burro per me, vero?” – “Se lo ricorda ancora dall’anno scorso!” , mi risponde lei. E come dimenticare un burro così.
La signora delle tome è una dispensatrice di sorrisi incredibile. E quanti formaggi e burro le ho visto vendere con quel sorriso sincero… Non so il suo nome, ma la sua azienda si chiama Le Tome di Villa ed è della Valchiusella, territorio del Canavese, nella provincia di Torino.
Il suo banchetto, coperto di rosso, ha pochi fronzoli. Ma è addobbato da quel tesoro immenso fatto di prodotti fantastici e una bella storia di determinazione e coraggio.
È il 1968 – si legge nella storia di questa azienda – quando Villa Vinicio, da sempre appassionato della vita contadina e affascinato dal territorio in cui da pochi anni si è trasferito con la moglie e il figlio Massimo di 6 anni, decide di intraprendere la vita dell’affinatore di tome, un lavoro che acquista prestigio anno dopo anno.
Passa il tempo e il figlio Massimo, che ha seguito le orme del padre, si fa notare sempre di più per l’eccelsa qualità del suo prodotto fatto di sole eccellenze. In breve tempo l’azienda riscuote grande successo e Claudia, moglie di Massimo, ed Elena, la figlia, decidono di trasformare il loro piccolo punto vendita non solo più in un negozio di paese ma in una boutique del formaggio, nel quale è possibile trovare ogni tipo di toma locale.
Arrivano riconoscimenti e premi, l’azienda viene segnalata nelle più prestigiose guide del settore e partecipa alle più importanti manifestazioni. La passione di Massimo colpisce anche Slow Food che in collaborazione con la Camera di Commercio di Torino riconosce nel 2006 Le Tome di Villa con il titolo di Maestro del Gusto.
Nel 2007 i Villa subiscono un brutto colpo: Massimo viene a mancare. Una grave perdita per la famiglia e per l’azienda, che però si arricchisce della preziosissima collaborazione di Matteo, il figlio più piccolo di Claudia e di Massimo, che da subito dimostra di aver rubato tutti i segreti del mestiere dal papà e di riuscire a dare ancora ai suoi clienti dei prodotti impeccabili.
La passione che c’è in quei formaggi e in quel burro che io tanto adoro si sente tutta, ve lo posso garantire. E vi auguro di poter trovare la signora delle tome con il suo banchetto rosso presto anche dalle vostre parti. Sappiate che l’8 dicembre sarà di nuovo a Legnano! Con una delle sue tome io ho fatto un risotto ai funghi divino, e con il burro d’alpeggio, che ogni volta che arriva corro a comprare, ho infornato la Torta al burro di cui trovate la ricetta qui.
Intanto, andate a curiosare sul sito de Le Tome di Villa, se la loro storia vi ha affascinato come ha affascinato me: www.letomedivilla.com
E andate alla ricerca di un pezzetto dei preziosissimi formaggi affinati da loro, lasciatevi consigliare e guidare da quel sorriso. Vi rimarrà un ricordo indelebile.
Ely
Che bel post! Forse perchè sono appassionata da tutto quello che riguarda storie di famiglie, famiglie come questa che mettono passione, amore e fatica in quello che fanno. Il burro d’alpeggio, quando ho la fortuna di trovarlo qui a Lecco ha un profumo d’infanzia, un sapore dei ricordi, quelli belli che non dimenticherai mai…
Un bacione grande grande!
Giada
Sono contenta che una lettrice accanita come te abbia apprezzato la mia mini storia! :)) Mi riempie di orgoglio 🙂 Quanto vorrei avere tanto più tempo per girare tra i piccoli produttori… Però se ne hai qualcuno con una storia interessante e prodotti buoni segnalamelo, vado a conoscerlo volentieri! Un bacione grande a te <3